Imperatore del Brasile. Figlio di Pietro I, fu proclamato imperatore nel 1831,
all'età di sei anni, quando il padre abdicò in suo favore. Fino al
1840 fu sottoposto prima alla tutela di José Bonifácio de Andrada
e Silva, poi alla reggenza di un collegio di consiglieri. Nel 1841 fu dichiarato
maggiorenne ed incoronato. All'indebolirsi del potere centrale durante gli anni
della reggenza, aveva corrisposto un parallelo acuirsi del particolarismo
regionale, nel settentrione come nel meridione del Paese. Conseguenza di
ciò fu il verificarsi di numerose sollevazioni di matrice federalista,
che culminarono per durata e rilevanza in quella del
Rio Grande do Sul
(1835-1845), cui partecipò anche Giuseppe Garibaldi.
P.
riuscì a controllare queste tendenze autonomiste e poi a convogliare lo
sforzo bellico in conflitti esterni, ad esempio nella guerra di appoggio ad
Uruguay e Paraguay, in lotta contro le mire espansionistiche del dittatore
argentino J.M. de Rosas (1850-52). Connotato politicamente come un moderato
liberale e culturalmente come un convinto positivista,
P. impostò
coerentemente a tali principi la propria azione di governo, almeno sul piano
interno: incrementò notevolmente gli investimenti per opere e lavori
pubblici, per favorire lo sviluppo economico del Paese; diede grande impulso al
programma di pubblica istruzione, secondo orientamenti positivisti. Inoltre, fin
dal 1850 si adoperò per abolire l'istituto della schiavitù,
dapprima proibendo la tratta degli schiavi (principalmente impiegati nelle
piantagioni di caffè), poi con un decreto di emancipazione (1871), che fu
costretto a reiterare nel 1888 perché ancora largamente inapplicato. Tali
provvedimenti furono alla base di una diffusa ostilità verso l'imperatore
da parte dei latifondisti, colpiti nei loro interessi economici, e della classe
militare. Negli anni Settanta del secolo, nonostante il successo ottenuto dal
Brasile nella guerra contro il Paraguay, l'opposizione alla politica
dell'imperatore si coagulò nel neonato Partito Repubblicano (di
ispirazione conservatrice, a dispetto del nome), che raccolse consensi molto
ampi, soprattutto fra gli alti gradi militari e i proprietari terrieri; questa
formazione politica, nel 1889, diede vita a una rivolta guidata dal maresciallo
M.D. da Fonseca. In seguito al
pronunciamento del 15 novembre
P.
fu costretto ad abdicare e a lasciare il Brasile, vivendo gli ultimi anni in
esilio a Parigi (Rio de Janeiro 1825 - Parigi 1891).